Eventi nel Metaverso: illusione o realtà?

Negli ultimi mesi Metaverso è diventata una buzzword nel mondo degli eventi. In India si sono già celebrati matrimoni nel Metaverso e Microsoft punta agli avatar nei meeting digitali su Teams.

E mentre  Zuckerberg, dopo avere rinominato Facebook in Meta, sembra proprio voler fare sul serio, anche per gli organizzatori potrebbe essere arrivato il momento di occuparsi di questa nuova dimensione degli eventi.

Location virtuali dove i partecipanti si incontrano sotto forma di avatar, fiere nelle quali si comprano oggetti virtuali (ma con soldi veri), scenografie immersive per gli eventi più esclusivi: gli eventi nel Metaverso saranno presto realtà?

Iniziamo a capire un po’ meglio di cosa si tratta.

Cos’è il Metaverso e perché se ne parla

Nel 2021, secondo i dati dell’agenzia di analisi Metametric Solutions, il valore complessivo della compravendita di immobili virtuali sulle quattro più celebri piattaforme del Metaverso, che sono Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium, è stato di 500 milioni di dollari. Un valore che, tra l’altro, secondo l’agenzia, è destinato a raddoppiare nel 2022.

Secondo un altro rapporto, quello di Brand Essence Market Research sul settore immobiliare nel Metaverso, il tasso di crescita annuale sarà del 31% dal 2022 al 2028.

Un esempio di quello che stanno facendo le grandi imprese è Tokens.com. L’azienda che investe nel mercato delle criptovalute ha già raccolto 16 milioni di dollari di finanziamenti per acquistare edifici e terreni nel distretto della moda di Decentraland dove organizzare eventi fashion e aprire negozi.

“Il Metaverso è già qui. Esistono già progetti molto concreti che vanno in questa direzione” conferma Franz Russo, fondatore del blog magazine dedicato ai social media e alla comunicazione digitale InTime e curatore di strategie social per eventi.

Il termine Metaverso in realtà ha già qualche anno. Fu coniato per la prima volta nel 1992 da Neal Stephenson nel libro di fantascienza cyberpunk “Snow Crash”. Lo scrittore descriveva un mondo virtuale in 3D dove il protagonista interagiva con i suoi nemici sotto forma di avatar. Ma è di recente che l’hype attorno a questo fenomeno è salito di molto.

“Il termine Metaverso è tornato in voga per il fatto che, qualche mese fa, Facebook si è trasformata in Meta. L’azienda, che oggi comprende tutte le app e piattaforme della casa di Menlo Park, è stata creata con l’obiettivo di realizzare una piattaforma che sfrutti realtà virtuale (l’ambiente su cui tutto si basa), realtà aumentata e video per estendere e allargare l’esperienza utente e renderla sempre più diretta” spiega Franz Russo.

“Il progetto è imminente, entrerà nel vivo già a luglio 2022 e l’idea è quella di rilasciare la piattaforma entro l’anno, massimo inizio del 2023. E anche altre aziende, come Microsoft, per citarne una, si stanno già attrezzando” continua Franz Russo.

    “Metaverso non è una tecnologia in sé, ma un ambiente che viene creato mettendo insieme AR (realtà aumentata)+VR (realtà virtuale) +Video in modo da dare vita a uno spazio 3D grazie al web”.

Ma come gli eventi possono sfruttare il Metaverso? E con quali vantaggi?

Le opportunità per gli eventi

In una fase in cui gli eventi si stanno iniziando a muovere, ancora con comprensibile lentezza, quella del Metaverso potrebbe essere una condizione ideale? “Di certo, è un fenomeno che va assolutamente monitorato e tenuto in considerazione.

Dare vita a eventi con una dimensione in più, fino a estendere l’esperienza del ‘sentire’ è un elemento prezioso. Ricordiamo che gli utenti entrano in gioco con dei visori VR, la porta per entrare in questa dimensione e interagire con gli altri” spiega Russo.

“Vi è quindi un aspetto tecnologico avanzato che richiede figure come sviluppatori web, sviluppatori di ambienti 3D, AR e VR che diano vita ad ambienti creati ad-hoc. L’altra strada, una volta che il metaverso entrerà in circolo più velocemente, sarà quella di poter sfruttare applicazioni, quindi ambienti, e poterli personalizzare a seconda dell’evento. Questo dipenderà molto dall’andamento del fenomeno e dalla presa che avrà sugli utenti e sull’intero settore degli eventi”.

Privacy, dati e affidabilità

Il Metaverso è quindi più un’opportunità o un rischio? Come in tutte le cose, dove c’è un’opportunità, ci sono anche rischi da considerare. Primo su tutti, quello legato ai dati, che per esempio potrebbero essere rubati per poi dare vita ad avatar fake.

    “Uno dei grandi temi è come regolamentare la privacy nel Metaverso, visto che riguarda non solo le interazioni tra gli utenti, ma anche la creazione di beni e la conseguente compravendita, quindi le transazioni e le monete digitali”.

E i dubbi sulla privacy si accompagnano a quelli sull’affidabilità di queste innovazioni virtuali: Metaverso, ma appunto anche critpovalute e Nft. In particolare gli Nft, acronimo di non-fungible token, stanno conoscendo un boom. Si tratta in pratica di gettoni non riproducibili, o meglio di una sorta di certificati di proprietà che il compratore ottiene per l’acquisto di un bene virtuale unico e non replicabile.

L’esempio più famoso di Nft è quello dell’opera d’arte “The First 5.000 Days” di Beeple (l’artista Mike Winkelmann) che nel 2021 è stata comprata all’asta per oltre 69 milioni di dollari. L’opera digitale dotata di Nft, nel nostro caso un collage delle opere che l’artista aveva realizzato in 5.000 giorni, è quindi unica e non riproducibile, anche se virtuale.

È probabile che l’interesse sia puramente speculativo, ma si comprende l’entità, almeno potenziale, del fenomeno, che può essere replicata in molti settori.

Ma poiché si tratta di valute non tangibili, c’è appunto chi, comprensibilmente, le ritiene inaffidabili. Ebuyer, utilizzando i dati di Google Search Trends, Linkfluence e Answer the Public, ha rivelato che nell’ultimo anno sono stati generati oltre 1,7 milioni di post negativi sugli Nft e 337.000 post negativi sul Metaverso, ma su quest’ultimo ci sono state anche oltre 3,8 milioni di conversazioni positive.

Quel che è chiaro è che se ne parla sempre di più: In Italia troviamo un totale di 190.118 conversazioni nell’ultimo anno su Nft e Metavaverso.

La comunicazione nel Metaverso

E organizzare eventi nel Metaverso porrà anche un’altra questione, quella della comunicazione degli eventi. Se la dimensione digitale ha portato i contenuti sempre più al centro, come si potranno raccontare gli eventi?

“Mi sto ponendo questo quesito anche io, che da anni mi occupo di comunicazione e di raccontare gli eventi sui social media. Il Metaverso consentirà di creare un ambiente, come dicevamo prima, dove l’esperienza sarà il focus principale. Di conseguenza, la comunicazione dovrà assumere un valore ulteriore.

Se è vero, come è vero, che “comunicazione fa rima con emozione”, ecco che questa nuova modalità dettata dal Metaverso potrà essere ancora più diretta, sfruttando le tecnologie della realtà virtuale con molteplici applicazioni.

Da parte nostra, dovremo farci trovare pronti e valutare il tutto con molta attenzione” ha concluso Franz Russo.

Dall’ibrido al Metaverso negli eventi B2B

Il Metaverso è ormai argomento all’ordine del giorno anche per Pietro Cerretani, Managing Partner di Digital Events,  società del MMM Group che si occupa di relazione d’impresa. Questo anche per quanto riguarda anche il futuro degli eventi B2B.

“Nft, ologrammi, criptovalute e sì, anche Metaverso, rappresentano i segnali di un cambiamento in atto, destinato a cambiare esperienze, relazioni, connessioni delle persone, anche – e soprattutto – nel settore degli eventi.

Il 2022 (e credo anche gli anni a venire) si preannuncia come l’anno degli eventi ibridi.

Uno studio di MarTech rivela che la stragrande maggioranza dei marketer intervistati prevede di partecipare ad almeno un evento fisico nel corso dell’anno. Tuttavia, oltre il 90% del panel preso in esame rivela il forte desiderio di vedere non solo continuare ma anche estendersi la tendenza degli eventi virtuali”.

L’esperienza degli eventi online dovrà essere sempre più immersiva e assicurare le stesse relazioni di un evento fisico. “Ciò che le aziende, e le persone, cercano in un evento B2B è la relazione” osserva Cerretani.

“Tutto deve ruotare attorno a questa missione, costruire relazioni. In questa missione, i nuovi strumenti  diventano estensioni di noi stessi, persone e aziende, che trasformano il modo di vivere le relazioni indipendentemente dal fine (che rimane sempre costruire le relazioni).

Non possiamo non tenere conto delle evoluzioni in atto e dobbiamo farci carico di studiare, capire, approfondire le tecnologie emergenti e verificare il loro potenziale in qualità di media che trasforma le esperienze e le modalità di costruire relazioni B2B” conclude Cerretani.

di Alessandra Boiardi su www.meetingecongressi.com