Secondo Jason Fried e David Heinemeier Hansson gli autori di Rework e Remote, “tutto è marketing”, ossia è il contenuto (qualunque sia la sua forma, formato, espressione) sta alla base e al centro della strategia di comunicazione e di marketing.
Anche il grande Seth Godin uno dei più importanti ed acclamati esperti di marketing mondiali conferma:” IL Marketing è tutto intorno a noi. E’ ora di farne un uso migliore”
Riprendendo una famosa frase “Non puoi non comunicare“, qui sembra che, analogamente, non si possa fare a meno di fare marketing; lo facciamo ogni qualvolta creiamo dei contenuti che abbiano un senso, uno scopo, un obiettivo, un’intenzione.
Cos’è allora il marketing?
Il marketing è tutto ciò che comunica all’esterno la tua attività e mette in atto azioni che favoriscono la commercilaizzazione dei tuoi prodotti/servizi creando valore per i clienti cervando di esaudire i desideri, soddisfare i bisogni, assolbere le aspettative delle personas, per migliorare la loro vita, quella della sociretà in generale, della economia e dell’ambiente
“Il marketing consiste nel creare, comunicare e distribuire un prodotto/servizio che presenti un valore aggiunto per consumatori, clienti, partner e la società tutta.”
Definizione ufficiale della AMA, American Marketing Association
Tutte le volte che:
• rispondete al telefono d’ufficio
• rispondete ad un commento sulla vs pagina Facebook
• inviate un’email
• aggiungete una pagina web sul sito aziendale
• scrivete un post sul blog aziendale
• appare un messaggio di errore nel SW che avete prodotto
• Il digestivo o caffè che offrite ai vostri clienti
• dialogate con un vostro cliente
e in generale tutte le volte che svolgiamo un’attività attraverso la quale comunichiamo verso l’esterno, stiamo facendo marketing e comunicazione.
Ogni singola interazione tra la vostra azienda e i vostri clienti rappresenta una grandissima opportunità per raccontare chi siete, in cosa credete, che cosa fate e come lo fate.
“Tutto è branding, tutto è marketing” !
Tutto ciò che viene recepito o percepito dal tuo cliente rientra quindi nella sfera del marketing; sì lo so qualcuno di voi obietterà che trattasi di qualcosa di diverso, per esempio:
• customer user experience, experience design
• customer relationship management
• customer care
• etc.
Pensiamoci un attimo:
Quando facciamo per esempio assistenza clienti, non facciamo forse in qualche modo anche marketing?
Non contribuiamo forse a quel reciproco scambio di valore che sta alla base del processo di marketing management di cui parla Kotler?
Cosa fa la differenza
E’ il “come svolgiamo queste attività”, è il modo in cui comunichiamo, rispondiamo al telefono, l’attenzione che poniamo nella creazione dei contenuti, è tutto questo che fa tutta la differenza di questo mondo.
Se operiamo nella ristorazione, è il modo con cui:
• abbiamo scritto e confezionato il menu
• come lo proponiamo
• l’arredamento, le luci
• il comportamento del cameriere, come si pone come è vestito
• il modo con cui accogliete i clienti
La verità è che io non abbasso la politica, il commercio e qualsiasi altro settore dello scibile e della vita umana a un mero fatto di marketing.
La verità è che io semplicemente penso che (quasi) tutto sia marketing.
Quindi, conseguentemente, anche la politica.
Per dirla ancora meglio: tutti gli ambiti della Vita si fondano sugli stessi presupposti, ovvero i meccanismi e le leggi che regolano le dinamiche sociali e psicologiche fra esseri umani.
Perció, non è che “tutto si basa sul marketing”.
È diverso il punto.
È che tutto si basa sugli stessi meccanismi.
Quindi così come il marketing si basa su quei meccanismi, anche la politica si basa sugli stessi meccanismi, e così le relazioni, e così la salute, e così il denaro, e così la comunicazione, e così l’amore.
Capite cosa intendo?
Non è che tutto si basi sul marketing.
È che il marketing si basa sulle stesse radici su cui si basano tutti gli ambiti della Vita umana.
Sembra una vera e propria sparata, vero?
Un’assurda esagerazione, che ne dici?
Riflettiamoci insieme.
Prendiamo la salute
Ovviamente esistono dei problemi di salute, o delle sciagure naturali, sulle quali non possiamo far nulla.
Possiamo solo alzare le mani e accettare la Ruota che gira.
Ma ci sono anche tantissime altre situazioni in cui le condizioni di salute, buone o cattive, sono determinate da comportamenti consapevoli.
E da cosa dipendono i comportamenti assunti?!?
Dal messaggio che quelle persone si sono comprate.
A volte quel messaggio conduce verso una vita sana, altre volte l’opposto.
Prendiamo le relazioni.
Se il marketing è “dare un motivo a dei potenziali clienti per scegliere me invece che i competitor, e continuare a darglielo anche domani”, appare chiaro cosa c’entrino le relazioni.
È ovvio che le relazioni amicali che nascono dall’infanzia abbiano tutto un’altro respiro, non c’è dubbio.
Ma le relazioni che nascono da adulti, a partire da zero, sono un discorso differente.
Perchè devo spendere il mio tempo con te e non con Tizio?
Qual è il motivo?
Qual è l’elemento differenziante?
Bada bene, non è una questione utilitaristica.
Non sto dicendo che decidi di frequentare Tizio invece che Caio perchè Tizio ti porta dei vantaggi materiali.
Ma semplicemente magari frequenti Tizio perchè ti dà delle sensazioni positive che Caio non ti dà.
E guarda un po’, è lo stesso motivo per cui certi clienti comprano da X e non da Y.
Prendiamo la politica
Nulla da dire sulla foga e l’ardore politico dei protagonisti della scena, ma non possiamo ignorare certe leve se vogliamo andare alle urne un poco più consapevoli.
Leve come la polarizzazione, il nemico comune, i dibattiti, i comizi in piazza, il posizionamento, la nicchia affamata, la grande promessa, sono utilizzate ogni giorno sotto i nostri occhi.
Prendiamo la spiritualità
Intendiamoci per bene: la fede è una cosa sacrosanta sulla quale non voglio discutere.
È una roba talmente delicata e sacra che non mi sentirete mai metterci bocca.
Ma converrete con me che esistono sette che utilizzano una presunta spiritualitá per irretire la gente.
Farsi manipolare in nome di qualcosa di più alto, non ha nulla a che vedere con la fede.
Vivere la fede in modo consapevole, questa è la vera libertá.
Altrimenti è tutt’altra minestra.
Quindi non dovresti chiedermi perchè riduco tutto al marketing.
Dovresti chiederTI quali sono le leve che non conosci ancora e che non ti permettono di vivere con maggiore consapevolezza.
Su queste leve si fonda il marketing, certo, ma si fondano soprattutto tutti gli altri ambiti della tua vita.
Che mi pare più importante ancora.
Ho sempre frequentato il marketing perché mi interessava, perché c’entrava tanto la psicologia, perché in fondo, davvero, tutto è marketing.
Quando si conosce una nuova persona ci si presenta nella nostra versione migliore, e questo è marketing.
Quando si affronta un colloquio di lavoro si applicano diverse leggi del marketing, anche se ci piace pensare di essere solo sinceri.
Quando si chiedevano soldi ai genitori si faceva del marketing.
Con i professori abbiamo fatto tonnellate di marketing.
Davvero ancora convinti che il marketing non c’entri niente con la vostra vita?
Anche Bruno Ballardini nel suo libro mitico “Gesù lava più bianco” confermava una tesi di Gianluca Diegoli, guru attuale di marketing, sostenuta nel suo libro “Svuota il carrello, il marketing spiegato benissimo”, e cioè che il marketing è più pervasivo e secolare di quanto si possa immaginare.
E Diegoli afferma: “C’è infine un senso ancora più grande nell’esistenza del marketing:
Il marketing semplifica i rapporti umani e il pensiero. Non ci dice cosa siamo ma cosa vogliamo. Ci definisce togliendoci il peso di farlo con le nostre forze.”
Non puoi smettere di fare marketing
Così come non puoi non comunicare e non puoi non fare marketing, allo stesso modo non puoi pensare di “smettere di comunicare, e di fare marketing”.
Da qui il concetto che fare marketing non ha un inizio ed una fine (tipico di una campagna) ma costituisce invece un flusso continuo di azioni e interazioni che caratterizza il fluire della comunicazione come lo scorrere del tempo.
Inoltre:
ciò che vale oggi non è detto che valga domani e anche se valesse domani, se non continui a comunicare, nessuno probabilmente se ne dimenticherà
La paura di essere dimenticati
Questa necessità di continuare a comunicare, di rimanere attivi e presenti nel flusso di comunicazione, rischia di generare, credo, una forma di ossessione, di paura di essere dimenticati.
Quanto tempo dovrà passare prima che i lettori del tuo blog o gli iscritti alla tua newsletter si dimenticheranno di te, se smetti di comunicare?
Se vogliamo questa è la sindrome del blogger che ha paura di staccare la spina per le vacanze, per la paura di perdere quell’attenzione così faticosamente guadagnata.
Se smetti di comunicare, esci dal flusso, cessi di esistere. Solo continuando a comunicare puoi partecipare al continuo flusso della vita.
Troppo spietato, troppo estremo questo concetto per essere così brutalmente vero? Esistono degli antidoti per continuare a comunicare, senza comunque rinunciare a staccare la spina, di tanto in tanto?
Fare marketing significa anche rendere il processo scalabile, automatizzato, pianificare contenuti e ottimizzare la relazione.
Conclusioni
Ti saluto con alcune domande:
• Che ne sai di social media automation?
• Hai mai pensato a ingegnerizzare, automatizzare e ottimizzare la tua comunicazione digitale?
• In che modo ti stai preparando a comunicare pur non volendo rinunciare alle tue vacanze?
“Tutto è marketing”, “Il marketing è tutto” !
