L’ora più buia e la risposta globale

I tempi sono cambiati, il Mondo è cambiato, con essi anche la retorica e il modo di comunicare.

Oggi Zelensky fa dirette sui social, girando per le strade bombardate di Kiev e viene visto dal mondo intero.

Il suo avversario fa comunicati di partito, come si usava settanta anni fa, da uno stanzone barocco che sa di vecchio, una comunicazione autoritaria che non funziona più.

Putin impiega ore di discorso, partendo dalle ragioni storiche, dalla rivoluzione d’ottobre, solo per giustificare un’invasione militare.

Dall’altra parte abbiamo un vice primo ministro ucraino che, dopo il collasso della rete internet ucraina, chiede aiuto a Elon Musk via Twitter e nel giro di poche ore ottiene il servizio satellitare Starlink dal magnate sudafricano.

La reazione globale si sta rivelando compatta, ogni organizzazione, paese, popolazione, personaggio pubblico, sta facendo la sua parte.

Segnale chiaro che il vecchio modo di comunicare, austero, autoritario sta diventando sempre meno efficace.

Churchill era un ubriacone misogino, Zelensky faceva il comico, ma entrambi al momento giusto si sono dimostrati abilissimi comunicatori.

La comunicazione del presidente ucraino è la versione 4.0 del discorso di Churchill “we shall fight on the beaches”.

Che per me resterà sempre l’intro di Aces High degli Iron Maiden.

L’Ucraina potrebbe rivelarsi una nuova Stalingrado.

di Fortunato Monti