Il Giornalismo Ieri, Oggi, Domani (1) ad opera di Biagio Maimone

Introduzione alla nuovissima rassegna Il Giornalismo Ieri, Oggi, Domani

Dedicherò la mia rubrica alla narrazione del giornalismo, dai suoi albori fino ai giorni nostri per porre in luce le sue finalità ed il contributo offerto all’emancipazione umana.

Occorre prendere le mosse per tale narrazione, dal fatto che ogni essere umano nutre il bisogno di conoscere gli accadimenti della vita quotidiana, sociale e politica, senza i quali ha difficoltà ad orientarsi nella realtà circostante.

Ed è per rispondere a tale necessità che nasce il mestiere del narratore o meglio del giornalista.
Parlare di giornalismo significa introdursi in molteplici ambiti di diversa natura, nei quali si svolge la vita umana, in cui, man mano, entrerò, mettendo in evidenza il variegato scenario della vita giornalistica.

Partirò dalla dimensione storica del giornalismo, che è quella che segna la nascita di tale nobile attività, il cui valore identifica i fatti più rilevanti che caratterizzano l’agire umano e la sua evoluzione nell’arco dei secoli.

Non vi è dubbio che ciò che ci circonda ci appartiene ed anche quanto accade nell’ambito a noi circostante ci appartiene, coinvolgendo tutti in prima persona.

Il giornalismo, narrando la realtà, pertanto, si pone al servizio di ogni persona che ambisce alla conoscenza dei fatti di piccola, media e grande entità, che si verificano in ogni angolo del mondo.

Il giornalismo odierno è il risultato di un lungo percorso storico, che segna le tappe evolutive della società ed il suo progresso civile ed umano.

Difatti, il giornalismo odierno ratifica, senza dubbio alcuno, la vittoria della libertà di pensiero e dei diritti umani fondamentali, nonché il trionfo dell’importanza della conoscenza e della verità.
Occorre tenere presente che i primi giornali erano prevalentemente vocali in quanto poche erano le persone in grado di saper leggere.

Le notizie venivano diffuse tramite i banditori, ossia persone a cui veniva affidato il compito di gridare per le strade notizie di varia natura.

La storia del giornalismo è, quindi, molto antica e diventa stampa quando lo stampatore Johann Gutenberg perfezionò la tecnica di riproduzione di testi attraverso l’uso di caratteri mobili, rendendo, in tal modo, possibile l’abbassamento dei prezzi del libro, oggetto fino ad allora riservato a pochi.

Nella seconda metà del duecento gli antenati dei giornali iniziano a circolare tra commercianti e banchieri e si espandono, in modo rilevante, nella prima metà del settecento.

Erano fogli a numero variabile di pagine che raccoglievano notizie di argomenti vari, spesso di carattere miracoloso o catastrofico.

Il primo giornale stampato è il Relation aller Fürnemmen und gedenckwürdigen Historien, uscito a Strasburgo agli inizi del diciasettesimo secolo.

Il primo quotidiano della storia è ‘Notizie fresche degli affari della guerra e del mondo’, che vede i natali a Lipsia, nel 1660.

In Italia, nel seicento, escono le prime gazzette, la cui finalità prevalente era quella di riportare notizie locali e notizie di importanti avvenimenti esteri.

Nel settecento nascono i primi veri giornali, il cui contenuto era prevalentemente letterario. Nel corso del Risorgimento e nei primi anni dell’Unità Nazionale nasce la maggior parte dei giornali attualmente esistenti.

Nella seconda metà dell’ottocento si realizza la svolta dell’attività redazionale che pone in disparte la letteratura, dando vita ad un processo evolutivo che approda al giornalismo professionale.

Nel 1859 nasce La Nazione, nel 1866 Il Secolo e il 1876 il Corriere della Sera.

Ed ecco giungere il travagliato ventesimo secolo del giornalismo. Numerose sono le battaglie a cui esso deve far fronte, finalizzate al raggiungimento della libertà di stampa.
Tali battaglie segnano l’inizio di un’editoria libera da ogni condizionamento, presupposto per garantire una società e una convivenza civile molto evoluta.

E’ ben evidente quanto importante e significativo sia stato l’impegno profuso dal giornalismo per garantire una società più emancipata, più libera, più al servizio della collettività e della libertà di pensiero ed anche la battaglia del giornalismo per garantire il diritto all’informazione non condizionata, non ingabbiata da logiche di potere, ma al servizio della società nel suo complesso.

Giungere all’opinione pubblica veicolando la conoscenza dei fatti nella loro veridicità è stato l’obiettivo sofferto, tuttavia gloriosamente raggiunto, del giornalismo contemporaneo.

Per la rivendicazione della libertà di pensiero, raggiunta ed espressa in modo da garantire la conoscenza reale dei fatti, il giornalismo è definito anche il “Quarto Potere” (tale in quanto segue quello legislativo, esecutivo e giudiziario), proprio in quanto esso ratifica il diritto del cittadino alla diffusione di notizie che lo riguardano, che potrebbero essere offuscate, perchè scomode. Basti pensare all’incisività dell’indagine giornalistica per smascherare soprusi ed ingiustizie personali e sociali.

Il giornalismo, in tal modo, diventa uno strumento di verità e di difesa dei diritti civili ed umani che dovessero essere calpestati.

Ciò ratifica l’altro valore morale del giornalismo e, nel contempo, la nobiltà dei suoi intenti.

Tuttavia, anche il giornalismo deve essere guidato da principi morali e giuridici che ne ratifichino l’onestà del proprio operato.

Secondo la giurisprudenza “Il giornalista è tenuto ad assicurare ai cittadini un’informazione qualificata e caratterizzata da obiettività, imparzialità , completezza e correttezza, dal rispetto della dignità umana, dell’ordine pubblico, del buon costume e del libero sviluppo psichico e morale dei minori, nonché dal pluralismo delle fonti dalle quali si attingono conoscenze e notizie in modo tale che il cittadino possa essere messo in condizione di compiere le sue valutazioni, avendo presenti punti di vista differenti e orientamenti culturali contrastanti”.

E’ ben evidente che essere giornalisti significhi, innanzitutto, essere al servizio della verità e del rispetto della dignità umana.

E’ innegabile, altresì, come il giornalismo segni le tappe fondamentali dell’emancipazione sociale ed umana per il valore che attribuisce alla diffusione delle notizie e delle conoscenze, a cui attingono i cittadini per vivere, in modo consapevole perché informati, la propria esistenza ed essere, pertanto, integrati, a pieno titolo, nel tessuto socio-economico e politico non solo di ogni nazione, ma dell’intero universo.

di Biagio Maimone
Giornalista e comunicatore, grande esperto di uffici stampa, inviato del quotidiano America Oggi, condirettore di Marketing Journal e Segretario Generale del ClubMC
biagio.maimone@gmail.com