Global shift e sostenibilità d’impresa: conseguenze per gli uomini di marketing e vendite

di Paolo Ricotti – Fondatore di Planet Life Economy Foundation

Il mondo sta cambiando velocemente mosso da un movimento di Global Shift con le sue fondamentali connessioni con i temi della “Sostenibilità”: dobbiamo tutti prepararci a questi cambiamenti globali e porci in prima linea per capire bene le nuove esigenze della gente e affrontare, preparati, i nuovi mercati.

Lo scopo di questo contributo è quello di indicare concreti e prioritari suggerimenti ai soci del Club del Marketing e della Comunicazione in particolare ed alla Mar-Com Community in generale, su questi cambiamenti epocali, non certo quello di trattare la materia nella sua complessità e diversità di interpretazionidato che l’argomento è oggi al centro di ogni soggetto: è una nuova dimensione che incrocia l’economia con le leggi della natura, la scienza, la filosofia, non solo l’ambiente e la società.

Sento sulle mie spalle la responsabilità di queste indicazioni sia perché sono stato anch’io in passato un uomo di marketing, di comunicazione e di gestione complessiva di grandi multinazionali del largo consumo e della distribuzione moderna, sia perché sono il Consigliere Delegato dell’Accademia della Sostenibilità d’Impresa, scuola di alta formazione gestionale della mia libera Associazione no-profit (www.plef.org) che studia e lavora su questo tema da tempi non sospetti: da oltre 18 anni.

L’argomento è essenziale soprattutto per quei manager che desiderano essere attori del proprio destino professionale e, principalmente, delle decisioni che impatteranno sui risultati della propria impresa. Vediamo dunque tre principali problemi/opportunità che incrociano specificamente le professionalità del ClubMC e dei marketing e communicator manager italiani

1)-Cominciamo a dire che gli stili di consumo dei prossimi decenni, saranno caratterizzati da una massima “smaterializzazione” dei processi produttivi e di Supply Chainal fine siadi ridurre gli impatti ambientali e sociali dei rifiuti e delle emissioni, sia per limitare l’impiego di materie scarse.

L’argomento implica una profonda revisione di una delle leve fondamentali del Marketing Mix – il Packaging – riconducendolo ad una ben diversa funzione che limiti o elimini del tutto il fenomeno dell’uso e getta.Èuna “rivoluzione copernicana” del marketing, perché implica una lucida pianificazione della trasformazione progressiva di tutta la filiera del packaging con la progettazione di nuove modalità di mescita, sfuso e riuso.

Non è dunque solo “Economia Circolare”collegata al riciclo, allo smaltimento e all’utilizzo di materiali biodegradabili, ma comporta un importante cambio delle modalità di distribuzione e degli stili di consumo: un vero e proprio cambio del paradigma di marketing.

2)-Un altro punto focale è collegato al fatto che la “Sostenibilità” sarà accettata dalla gente nei reali comportamenti di consumo – non dunque negli atteggiamenti -, solo se è in grado di generare piacere, emozione e soddisfazione, come ben sanno gli uomini di marketing e di comunicazione.

I temi della riduzione dei consumi e quelli di una filosofia pauperistica su ogni fattore di produzione e consumo, non sono dunque praticabili all’atto praticocosì smentendo clamorosamente gli enunciati “teorici” della decrescita felice.

Il punto critico, non è collegato alla nozione di “riduzione” dei consumi, ma al contrario quella della “trasformazione” degli stili di consumo, dunque, lasciando amplissimo spazio al concetto di evoluzione e di sviluppo nella direzione di “nuovi bisogni” ad elevato contenuto di elementi di natura immateriale e basso contenuto di materia come tutto il mondo dell’arte, della musica, dell’intrattenimento, dello sport, dei beni storici, naturali, relazionalied altri ancora sanno ben esprimere.

Così soddisfacendo contemporaneamente il piacere della gente e delle comunità, un consistente minor impatto ambientale e, sorprendentemente, un ben migliore livello di Valore Aggiunto per l’economia d’impresa.

La nozione della “Reduction”, anche affermata a livello di politiche comunitarie, non è rivolta alla nozione “riduzione dei consumi”, ma solo a quella delle componenti materiali dei consumi: ridurre l’utilizzo della materia che genera scarsità, riciclo, rifiuto, scarto, impatto ambientale e sociale

3) un terzo, ma fondamentale, aspetto della sostenibilità per gli uomini di marketing e di comunicazioneè collegato alle metodologie di pianificazione strategicadella propria impresa e dei sui prodotti o servizi sia nella logica di una profonda “Renovation” – e cioè la capacità di riadattare e comunicare i propri prodotti e servizi ai nuovi bisogni della gente -, sia di una vera e propria “Innovation” con nuove offerte “brand new” sul mercato.

L’argomento implica una importante modifica nelle tecniche di “Posizionamento strategico e competitivo” dell’impresa o dei suoi brands e del relativo Marketing Mix,inclusa la rivoluzione dei processi di vendita, tramite l’e-commerce o nuovi canali di vendita.

In questa sede vale solo la pena osservare che in questa revisione culturale della pianificazione gestionale d’impresa, la sostenibilità prevede un miglioramento progressivo della qualità di vita e benessere della gente – come abbiamo già osservato appena sopra – e che dunque diventa fondamentale il raccordo con la comunità e territorio di appartenenza, come Adriano Olivetti già ci insegnava 70 anni fa.

Non è solo una questione concettuale di “sharingvalue” con gli “stakeholder” dell’impresa, ma proprio quello ben più rilevante a livello strategico di saper generare valore aggiunto e distintività competitiva traendo forza dal proprio territorio integrandone valori e significati caratteristici proprio all’interno della personalità peculiare del proprio brand o impresa. Anche con collegamenti strategici con altre imprese del territorio.

Insomma, abbiamo appena visto tre aspetti prioritari della sostenibilità collegati alla funzione marketing e comunicazione delle imprese. Ovviamente ce ne sono ben altri, ma il tutto è sempre collegato ad una migliore comprensione di cosa significa il cambio del paradigma del mercato che caratterizzerà le professionalità e le modalità di adattamento dell’impresa a questo nuovo ciclo industriale e nuovo mondo.

Tutti questi argomenti sono trattati all’interno dei programmi di formazione dell’Accademia della Sostenibilità d’Impresa (www.accademiadellasostenibilita.org) della mia associazione, promossi dal Club del Marketing e della Comunicazione per la sua concretezza ed efficaciadegli apprendimenti e attualità degli argomenti

PS:
Il Club del Marketing e della Comunicazione sostiene e promuove l’Accademia della Sostenibilità di Impresa con la propria ClubMC Academy per una migliore formazione manageriale grazie ad una originale e coinvolgente prospettiva gestionale e direzione per l’impresa in transizione ecologica verso il nuovo mondo

Libero Fusi
Vice Presidente ClubMC delegato al marketing ed alla formazione
libero.fusi@4tmarketing.com
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