Animali e Comunicazione di Marina Martorana

Da cibo per la sopravvivenza, compagni di caccia e di difesa personale, aiuto per l’agricoltura sino a compagnia, soccorso, terapia. Tra pubblicità, business, vegetariani e vegani, la grande svolta degli animali domestici

Chi non ha presente il Weimaraner di Segugio.it? Nell’ultimo spot tv, che rievoca l’Ultima Cena di Leonardo, interviene con eloquenza tra gli umani sulla diatriba gastronomica pancetta o guanciale per la pasta alla carbonara.

Agile, snello e aitante, ricordiamo il quattrozampe anche mentre parla in radio, come fosse il supereroe del risparmio. E che dire di Land Rover Italia,che decide di promuovere “l’auto più amata dai cani” , rivolgendosi direttamente ai quadrupedi?

Siamo lontani dai tempi della graziosa Pimpa di Altan, oggi la tendenza é quella di umanizzare gli animali domestici. Non solo per scopi pubblicitari, in generale.

Un capovolgimento in ogni senso, con multe salate per chi li maltratta o abbandona. E poi, basta esperimenti con animali, stop ad allevamenti per farne futili pellicce..e nascono correnti di pensiero come il vegetarismo e il veganesimo, che vietano di mangiarli e di usare la loro pelle per giacche, scarpe e dintorni.

Tra consapevolezza e vezzi modaioli lo stile di vita punta al rispetto e, in particolare, sono i cani a essere balzati sul podio degli intoccabili.

I gatti, come ricorderete, erano considerati divinità per gli antichi Egizi e, nel corso dei secoli, sono stati ispirazione per letteratura, poesie, canzoni.

Questo non esclude che anch’essi abbiano subito violenze e vessazioni, ma espressioni comuni come vita da cani o sei un cane non hanno corrispettivi gatteschi.

Un rapido flash-back storico. Si ritiene che intorno al 10.000 a.C. sia nata l’agricoltura e, già nel Neolitico, venne addomesticato e utilizzato il primo animale per arare i campi: l’uro, antenato degli attuali bovini, un bestione che poteva raggiungere l’altezza di un metro e 75. In seguito, diverse specie iniziarono a essere allevate per poi venire utilizzate come alimentazione umana.

Anche l’abitudine di avere animali domestici ha origini molto antiche, legate inizialmente alla sopravvivenza. Sembra che i primi cani, esemplari di lupo, vennero addomesticati tra 19.000 e 36.000 anni fa, diventando alleati dell’uomo in caccia e difesa. Antesignani dei San Bernardo della nostra epoca e dei cani da salvataggio in acqua, come i Terranova. Via via addestrati ad hoc nei secoli col progresso i cani, grazie alle loro qualità naturali, si sono rivelati utilissimi alla società. Anche come ottimi poliziotti per indagini e anti-droga, per scovare tartufi, per accompagnare ipovedenti, sordi e persone con ridotte capacità motorie

E ora diamo la parola al business. Nel giugno 2021 il mercato dei prodotti alimentari per cani e gatti in Italia ha raggiunto un giro d’affari di 2.431 milioni di euro, con un incremento del fatturato dell’ 8%. Altro che cibarli con rifiuti, generi scaduti, resti come é avvenuto per tanto tempo. Adesso hanno le loro scatolette, i loro croccantini in più versioni e gusti, i brand fanno a gara a chi inventa il miglior pet food salutistico, senza questo e quell’altro in quanto nocivi, esattamente come avviene nel mercato nutrizionale degli umani.

La scienza aiuta a comprendere la grande svolta. Perché é stato anche provato che, quando il proprietario gioca col suo cane, si liberano nell’organismo grandi quantità di ossitocina, ormone legato all’affettività verso la prole. Non solo. Una rete cerebrale comune si attiva quando le madri guardano immagini della loro prole o del loro cane. Sempre più diffuso dire infatti sono la mamma o il papà di Fido o di Fufi, ritenuti membri effettivi della famiglia e, appunto, trattati come tali.

Una curiosità che unifica i generi. Gli studi hanno dimostrato che un numero uguale di uomini e donne possiede animali, un numero uguale di uomini e donne possiede cani e gatti, un numero uguale compra regalini ai pet alle ricorrenze non ultimo, uomini e donne sono simili nel far dormire l’animale sul proprio letto.

Le emozioni, ben si sa, incidono sul comportamento degli individui e molto spesso inducono a diventare consumatori del tal marchio.

Il binomio animali-pubblicità, infatti, é una declinazione delle strategie di marketing. Decidere di utilizzare un animale come protagonista di una campagna pubblicitaria significa puntare a un forte coinvolgimento emotivo negli spettatori.

E che dire del binomio animali-benessere? L’incidere nell’emotività non crea solo propensioni consumistiche negli umani, bensì attiva proprietà curative, co-terapie da affiancare alle tradizionali per ottimizzarne l’effetto.

Secondo il National Institute of Health degli Stati Uniti i pet hanno un ruolo significativo nel ridurre lo stress, migliorare la salute del cuore, diminuire il senso di solitudine, migliorare l’umore e aiutare i bambini nelle loro abilità emotive e sociali.

Già nell’antichità si era osservato il valore curativo degli animali: fu proprio il padre della medicina, Ippocrate, a consigliare come rimedio all’insonnia e allo stress quella che oggi chiamiamo ippoterapia. Da quando i medici hanno prestato maggiore attenzione agli aspetti psicologici di malattie gravi come il cancro e i disturbi cronici, la cura degli stessi in presenza di animali da compagnia é sempre più importante da abbinare ai farmaci.

La pet therapy (dall’inglese pet , ovvero animale da compagnia) fu proposta per la prima volta nel 1961 dal neuropsichiatra infantile americano Boris Levinson, che aveva scoperto casualmente l’effetto benefico del suo cane su un bambino malato di autismo.

Cani, gatti, ma anche criceti, conigli, asini, capre, mucche, cavalli, delfini e persino pesci rossi possono dare un prezioso contributo al benessere, con il loro affetto. Il Ministero della Salute ha riconosciuto la validità scientifica delle terapie con animali nel 2003, ma già dal 1997 ha iniziato a sostenere varie sperimentazioni rivolte a persone con disturbi cognitivi, comportamentali e psicologici.

Il segreto, se vogliamo usare questa parola, della riscossa dei pet ? Comunicano amore incondizionato.

Messaggio ai lettori: bando agli status symbol, non comprate un animale da compagnia, canili e gattili pullulano di quadrupedi stipati in gabbie, in attesa di adozione…che vi vorranno ancora più bene se possibile, perché li avete scelti e portati a casa vostra

di  Marina Martorana
titolare Studio Marina Martorana & Partners

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