Alleanza tra Mise e big dell’e-commerce contro la contraffazione

In occasione del convegno su “E-commerce e contraffazione” svoltosi durante la seconda giornata della Settimana Anticontraffazione 2022, al quale hanno partecipato il Moige (Movimento italiano genitori) e Indicam (Associazione per la tutela della proprietà intellettuale), il Mise (Ministero dello Sviluppo economico) ha presentato un documento per la tutela dei consumatori delle imprese titolari dei diritti di proprietà industriale dal fenomeno della contraffazione sul mercato online. Il documento rafforza dunque le sinergie tra istituzioni e player del web sulle azioni di prevenzione e contrasto.

Il fenomeno della contraffazione è, del resto, in costante crescita: gli effetti della pandemia e l’aumento considerevole negli ultimi anni di nuovi canali online, hanno cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori, determinando un parallelo spostamento anche dell’offerta di prodotti contraffatti su internet. In particolare, uno studio condotto nel 2021 dalla Direzione generale per la tutela della proprietà industriale Uibm del Mise, in collaborazione con il Censis, ha evidenziato come su 8,3 milioni di e-consumers almeno 6,3 milioni erano convinti di acquistare un prodotto originale, mentre 1,8 milioni di acquirenti ha comprato consapevolmente merce contraffatta. 

Il documento nasce quindi da una condivisione d’intenti tra Amazon, Alibaba, Ebay, Meta, Google Italy, Yoox, Tik Tok e il Mise assieme al Cnalcis (Consiglio nazionale per la lotta alla contraffazione e all’Italian sounding), confermando l’esigenza di individuare il “commercio online” tra i settori su cui intervenire prioritariamente, anche in considerazione dell’impatto che il fenomeno della contraffazione ha su platee molto ampie di consumatori, soprattutto giovani.

Secondo una recente indagine effettuata dall’Osservatorio Euipo, il 27% dei giovani italiani, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, ha infatti acquistato intenzionalmente un prodotto contraffatto e il 24% (rispetto al 21% nell’Ue) ha effettuato l’accesso a contenuti piratati in modo consapevole.